(ASI) Durante la manifestazione di protesta dei minatori del Sulcis che rischiano di essere licenziati da un momento all'altro e quindi di perdere ogni speranza di futuro, i ministri scappano in fretta e furia.
Il 13 novembre una delegazione del governo Monti composta da
i ministri Passera, Barca e dal sottosegretario De Vincenti si è recata nel Sulcis per un vertice che avrebbe dovuto affrontate il grave problema del rilancio delle industrie minerarie della Sardegna che danno lavoro a molte migliaia di persone. E' risaputo che il progetto dell'esecutivo Monti, almeno fino ad oggi, è quello di abbandonare al suo destino molte imprese italiane, con la drammatica conseguenza di allargare sempre più la vasta area dei disoccupati. A seguito delle risposte deludenti e sterili degli emissari di Monti la manifestazione degli operai e della gente del Sulcis si è tramutata in una veemente protesta antigovernativa che lasciava temere il peggio: petardi, sassi, fumogeni, automezzi date alle fiamme, feriti e contusi tra cui agenti e manifestanti. I ministri e il sottosegretario sono stati obbligati ad una fuga precipitosa. I giornali sportivi parlano di un primato di velocità battuto? Benissimo, vorrà dire che impiegheremo questi ministri-tecnici in maniera più vantaggiosa per noi, inviandoli alle prossime Olimpiadi del 2016.
Metafora sportiva a parte, resta un dato di fatto e una costatazione oggettiva: di fronte alle emergenze ancora una volta il governo Monti non sa fare di meglio che eludere e defilarsi.
Redazione di Agenzia Stampa Italia
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