(ASI) Ieri sera dopo lunghe consultazioni al Quirinale tra Napolitano, Monti, Fini e Schifani sull’election day, si è arrivati ad una conclusione: la regione Lazio andrà al voto il prossimo 10 marzo.
Annuncio arrivato direttamente dalla dimissionaria Renata Polverini, al termine di una giornata frenetica che ha visto il Consiglio di Stato sospendere la sentenza del Tar, che il 12 novembre, imponeva al presidente di indire la data delle elezioni. La Polverini in una nota ha detto: “ La battaglia demagogica della sinistra sulla data per le elezioni del Lazio è finita oggi con la netta sconfitta di chi intendeva trascinare il Paese in una interminabile e costosa campagna elettorale”. Una giornata frenetica dicevamo, dove sul tavolo sono state cambiate più volte le carte, in un primo momento si era detto il 10 ed 11 febbraio come data delle elezioni, mentre da quello che è venuto fuori si va alle urne un mese dopo. Dopo l’incontro al Quirinale, in una nota dello stesso, il presidente Napolitano ha reso probabile un voto insieme alla Lombardia e al Molise. Per il Quirinale è ineludibile l’approvazione della legge di stabilità e della legge di bilancio prima di procedere a nuove elezioni. La nota del Quirinale specifica anche che: “Una costruttiva conclusione della legislazione dettata anche dalla serietà dei problemi che il Paese ha di fronte e dall’acutezza di fenomeni di disagio sociale che si vanno manifestando, sconsiglia un affannoso succedersi di prove elettorali. La convocazione, che comunque non spetta al presidente della Repubblica, di elezioni per il rinnovo dei Consigli regionali scioltisi in Lazio e Lombardia per crisi politiche e in Molise per giudizio di illegittimità, è regolata da diverse normative regionali, pur dovendosi considerare i principi generali posti dalla sentenza n. 196/2003 della Corte Costituzionale e rispecchiatisi nella recente sentenza del Tar Lazio. E’ però indubbia, per valutazioni d’interesse generale, l’esigenza di un contestuale svolgimento delle elezioni nelle tre suddette regioni. Si è a tale proposito ritenuta appropriata la data del 10 marzo 2013.
L’esigenza di regole più soddisfacenti per lo svolgimento della competizione politica e a garanzia della stabilità di governo, e le aspettative dei cittadini per un loro effettivo coinvolgimento nella scelta degli eletti in Parlamento, rendono altresì altamente auspicabile la conclusione del confronto in atto da molti mesi per una riforma della legge elettorale”. Sempre ieri e da sottolineare che il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza del Tar del Lazio. La Corte ha bloccato il provvedimento che imponeva la governatore dimissionario, Renata Polverini, di fissare la data delle consultazioni entro venerdì 16 novembre. Non si tratta di una sospensione vera e propria, ma di un decreto cautelare che il presidente emana in attesa dell’udienza sospensiva fissata per il prossimo 27 novembre. In pratica serve per eliminare la possibilità che un commissario ad acta fissi le elezioni prima dell’udienza stessa.
Davide Caluppi - Agenzia Stampa Italia
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