(ASI) E' in Friuli Venezia Giulia la frontiera avanzata della tutela degli animali da affezione. La Regione con capoluogo Trieste ha approvato all’unanimità una legge che costituisce un punto di riferimento avanzato nella tutela dei diritti degli animali.
La normativa parte dal riconoscimento della mutata concezione degli animali e del loro rapporto con l’uomo e intende promuovere una cultura diffusa del benessere degli animali.
La legge, significativamente, ha per oggetto gli "animali d'affezione", e non domestici o da compagnia, proprio per mettere l’accento sulla relazione e il legame con i "padroni" umani. Ai quali è fatto obbligo di rispettare le cinque libertà necessarie per il benessere di un animale: libertà dalla sete e dalla fame, dai disagi fisici e dal dolore, dai traumi e dalle malattie, dalla paura e dallo stress e di esprimere la maggior parte dei propri modelli comportamentali.
La normativa è innovativa e interviene su diversi aspetti: commercio, allevamento, addestramento e custodia degli animali. Venendo incontro alle esigenze pratiche di molti possessori di cani, consente l'accesso di questi animali in tutti gli esercizi commerciali della regione, nei locali e negli uffici aperti al pubblico, nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, compresi parchi e giardini. I cani potranno entrare automaticamente in questi luoghi. Insomma, adesso è consentito ciò che prima era vietato con gli odiosi cartelli del tipo "io aspetto fuori". Se i gestori intendono adottare misure restrittive, dovranno comunicarle preventivamente al sindaco.
La legge modifica il termine d’iscrizione all'anagrafe canina e definisce la "Banca dati regionale" (bdr) introducendo l'obbligo di registrazione entro i due mesi di vita dell'animale e comunque prima della sua cessione. I cuccioli possono essere allontanati dalla madre solo dopo il sessantesimo giorno di vita. E' introdotto l'obbligo, per i veterinari, di accertare che l'animale sia provvisto di microchip.
E’ sancito per legge il divieto di lasciare gli animali da affezione cronicamente incustoditi per un tempo incompatibile con le loro necessità fisiologiche ed etologiche, e quello di detenerli in condizioni tali da causare problemi di natura igienica o sanitaria. Il proprietario deve, inoltre, assicurare all’animale la necessaria prevenzione e le cure sanitarie. Chi sia stato riconosciuto colpevole del reato di maltrattamento e di crudeltà nei confronti degli animali, non potrà detenerli per almeno cinque anni. Nella legge è stata, poi, inserita anche una norma che regola il trasporto e la custodia in sicurezza dell’animale.
Per quanto riguarda le strutture di ricovero, è previsto un Regolamento regionale per stabilirne i modi di gestione, compresi gli orari di apertura al pubblico, al fine di favorire le adozioni e le tariffe minime concernenti le spese che i comuni sostengono per il mantenimento degli animali randagi custoditi.
Ma non basta, perché la legge regionale si preoccupa di disciplinare a 360° le problematiche degli animali. Per quanto riguarda, ad esempio, la vendita degli animali da affezione, i commercianti avranno l’obbligo di rilasciare per ogni esemplare venduto un’autocertificazione attestante l’età, la razza, la provenienza, la genealogia e le vaccinazioni eseguite. Previsto anche il divieto di addestramento, educazione, istruzione degli animali con metodi violenti ed esteso il divieto di cessione a scopo di sperimentazioni o spettacoli, prima previsti solo per i cani. La legge sancisce, poi, l’obbligo per chiunque trovi un animale ferito o lo ferisca involontariamente, di prestargli soccorso.
I legislatori friulani si sono preoccupati anche di creare le condizioni per diffondere la conoscenza e la cultura dei diritti degli animali. Sono state previste iniziative di educazione e informazione nelle scuole da parte della Regione e dei Comuni. Favorita anche l'iniziativa "adotta un amico", per l’adozione e l’affido degli animali senza un padrone, anche attraverso appositi canali web.
Molto positivo il commento della Presidente nazionale dell’ENPA, Carla Rocchi, per la quale la legge "rappresenta un indubbio passo avanti sul fronte della tutela degli animali d’affezione". Rocchi ha auspicato che anche le altre regioni e il governo nazionale imitino il Friuli Venezia Giulia con provvedimenti capaci di "ampliare il regime di tutele di cui godono i nostri compagni di vita".
Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia