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(ASI) Continua il tour asiatico del Presidente Obama che ieri ha concluso la sua visita nella capitale indonesiana.
Nell'università di Giacarta, davanti a sei mila persone, tra studenti e insegnanti, il Presidente USA ha basato il suo discorso sulla volontà di riallacciare i rapporti tra il mondo Islamico e l'Occidente. "Possiamo scegliere tra esaltare le nostre differenze e cedere a un futuro di sospetto e diffidenza, oppure affrontare il compito piu' duro di cercare un terreno comune e impegnarci per il progresso"-ha annunciato il presidente Obama-"Nonostante i progressi abbiamo ancora tanto da lavorare.
Tutti noi dobbiamo sconfiggere Al Qaeda e i suoi affiliati che non possono arrogarsi il diritto di guidare alcuna religione, tanto meno una grande come l'Islam".
Obama nel suo intervento ha voluto ricordare le vittime dello tsunami che ha colpito il paese il 25 ottobre scorso, ribadendo la vicinanza degli Stati Uniti all'Indonesia dichiarando:" Voglio sottolineare che i nostri pensieri e le nostre preghiere sono dedicati a tutti quegli indonesiani che sono stati colpiti dall'eruzione vulcanica e dallo tsunami. Come sempre gli Stati Uniti sono al fianco dell'Indonesia nella risposta da dare ai disastri naturali, cercando di fornire tutti gli aiuti possibili". Durante il suo colloquio Obama non si è lasciato sfuggire l'occasione di sfoggiare vari termini in indonesiano appresi nei quattro anni che da bambino visse in Indonesia, suscitando applausi e apprezzamenti tra i presenti.
Il Presidente ha concluso il suo incontro elogiando lo sviluppo della democrazia indonesiana avvenuto negli ultimi quaranta anni, lanciando nuovamente un' allusione alla Birmania affermando come tutti i popoli del Sud-Est asiatico debbano essere liberi di autodeterminare il proprio destino.
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