(ASI) Lettere in Redazione - Roma La sentenza di oggi è a suo modo storica, perché l'ex Rais è il primo capo di uno Stato arabo che sia mai stato processato e condannato da un tribunale del suo popolo. Anche l'accusa è fortemente simbolica: complicità nell'uccisione di 850 manifestanti durante la rivolta che, lo scorso anno, lo costrinse alla fine a lasciare il potere e a darsi alla fuga.
Ora auspichiamo che questa sentenza storica possa seriamente dare una svolta a favore della democrazia e la libertà. Una sentezza che ribadisce che il principio su cui si basa lo Stao di diritto e la demiocrazia viene rispettato e la legge è veramente uguale per tutti. Questo rinnovamento possa ridare la voce ai giovani della primavera araba ed alla loro lotta il significato iniziale per cui la gente è scesa in piazza a prostare.
Il tutto era iniziato come movimento spontaneo, apartitico e senza ideologie religiose, ma purtroppo con il passare dei mesi la grande mobilitazione popolare è stato soffocata dalla disinformazione e dagli interessi economico-politici locali, da equilibri geo-strategici e mondiali, dalle strumentalizzazioni politiche e religiose internazionali, dai pregiudizi nei confronti dell'Islam e dalla paura di chi governerà l'Egitto dopo Mubarak.
Infine, ingraziamo e chiediamo alla stampa italiana di prosequire a garantire una corretta ,equilibrata, completa informazione e non affrontare le problematiche riguardanti i paesi arabi in maniera superficiale.
L'auspicio è di combattere insieme in Italia i pregiudizi e il timore del diverso. Così come speriamo che futuri governanti e la classe dirigente dei nostri paesi arabi vengano eletti in modo democratico e trasparente.
Foad Aodi
Presidente Co-mai ed Amsi
Promotore gruppo apartitico Uniti per Unire
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