(ASI) La base militare statunitense di Sigonella nella, teoricamente, italiana Sicilia sempre più pronta per le nuove guerre imposte dall’amministrazione statunitense.
Il nuovo sistema aereo di sorveglianza della superficie terrestre realizzato per mezzo di più veivoli, sia con che senza pilota, integrato da tutta una serie di stazioni di terra interoperative chiamate ad analizzare meticolosamente i dati raccolti è infatti sempre più realtà.
Ad Atlanta dove gli Usa hanno riuniti gli altri paesi della Nato sono stati siglati i contratti che danno vita a questo sistema.
Il progetto attualmente prevede l’adesione di ben 13 paesi, da segnalare che oltre agli Usa gli altri sono tutti Stati europei.
Questo sistema inizialmente si baserà su cinque droni e diventerà pienamente operativo tra il 2015 e il 2017 e porterà nella base di Sigonella almeno 600 militari in più entro il 2017.
In periodo di crisi economica globale appare doveroso segnalare che l’acquisto dei veivoli e dei vari sistemi collegati richiederà un investimento di poco inferiore al miliardo di euro; mentre il costo operativo dell’Ags per i prossimi venti anni superiore ai due miliardi di euro, questo almeno dico fonti ufficiali dell’Alleanza atlantica.
Ancora una volta l’Italia si appresta a fare bassa manovalanza per le mire militari di Washington e dintorni.
Fabrizio Di Ernesto-Agenzia Stampa Italia