(ASI) "L'Unione europea sta rifiutando gli acquisti di petrolio iraniano, anche se molti paesi dell'Unione europea dipendono da questo petrolio". Questa discrepanza controproducente la rileva Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, circa le sanzioni che l'Unione europea ha deciso per l'Iran, e che entreranno in vigore da luglio.
Lo stesso ministro russo, inoltre, ritiene assolutamente inammissibile un nuovo protocollo di sanzioni: "La risoluzione che è stata adottata nel 2010 ha esaurito tutte le possibili azioni sulle persone e sulle organizzazioni che sono in qualche modo connessi con il programma nucleare - ha detto Lavrov, eventuali sanzioni supplementari rappresentano di fatto un soffocamento dell'economia reale del Paese". Chiosa finale sulla vera natura dell'ingerenza occidentale a Teheran: "Le sanzioni unilaterali decise dai nostri partner occidentali, che 'bypassano' il Consiglio di Sicurezza, rafforzano l'idea per cui l'Occidente, in Iran, non è interessato a risolvere le questioni legate alla non-proliferazione delle tecnologie nucleari, ma è interessato a un cambiamento di regime".
Redazione Agenzia Stampa Italia
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