(ASI) A Pechino è in corso il “China Development Forum 2012”, ossia il Forum per lo sviluppo dell’anno 2012, e le notizie che emergono non fanno che confermare l’ipotesi che la Cina vede sempre meno di buon occhio gli Stati Uniti! Secondo il ministro del commercio Cinese Chen Deming, “Gli Stati Uniti hanno ripetutamente promesso di applicare politiche di libero mercato nei confronti della Cina, ma non sembrano aver aggiunto azioni pratiche in tale direzione, anzi non ne sento nemmeno il rumore di qualche passo verso un apertura”.
Secondo lo stesso ministro Deming, i paesi occidentali accusano la Cina per gli squilibri nel commercio globale, ma sembrano dimenticare che il paese è il secondo importatore al mondo, e ben presto diventerà il primo.
La Cina fornisce al mondo prodotti di alto profilo a basso costo, ma allo stesso tempo acquista anche prodotti di alta qualità forniti da marchi internazionali. Il tasso di crescita delle vendite al dettagli in Cina sono incrementate dal 16 al 18%, livelli quindi più alti del Pil del paese, e indicando quindi l’enorme potere d’acquisto del paese. Secondo l’Istat in Italia le vendite al dettaglio sono scese del -4% per farci un’idea!
Secondo il ministro Chen i paesi emergenti devono iniziare a basare la propria crescita, in modo tale da bilanciarla, sulla domanda interna, e allo stesso tempo aprire i propri mercati facilitando gli scambi commerciali.
Il surplus commerciale della Cina è del 14.5% pari a 155.14 miliardi di dollari e le importazioni al 24.9% pari quindi a 1.74 trilioni di dollari, secondo le ultime stime.
Il Forum per lo Sviluppo Cinese 2012 si è aperto Sabato e finirà oggi con il tema dominante “la Cina e il mondo : macrostabilizzazione e ristrutturazione finanziaria”.
Dalla stessa platea, la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde sembra meno ottimista e ha messo in guardia i politici di restare vigili mentre si osserva un incremento del prezzo del petrolio, un rallentamento della crescita , e un incremento nei livelli del debito nei paesi emergenti, mettendo a rischio la stabilità dell’economia globale. Nel corso di un intervista al Wall Street Journal la stessa Lagarde ha dichiarato che nonostante gli sforzi cinesi, questi non cambieranno l’opinione del fondo che accusa il paese asiatico di svalutare la propria moneta.
L’occidente già da tempo accusa la Cina di mantenere la propria valuta bassa di proposito proprio per trarre vantaggi commerciali mentre i politici cinesi non fanno che sfoggiare dati commerciali che secondo loro dimostrano gli impegni presi per riequilibrare la propria economia allontanandosi dagl’export e dagli investimenti per reindirizzare l’attenzione sui consumi nazionali!
!
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione