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(ASI) Nel breve arco di quarantotto ore, in Siria, alcuni attentati hanno causato la morte di diverse decine tra civili e agenti delle forze dell'ordine. Dapprima a Damasco, dove un paio di esplosioni volte a colpire gli apparati di sicurezza hanno provocato almeno 27 vittime e circa un centinaio di feriti; poi ad Aleppo, seconda città del Paese, dove domenica un’autobomba è saltata in aria nel quartiere cristiano di Suleimaniya, vicino a un ufficio dei servizi della sicurezza politica. Si parla, al momento, di almeno 3 morti e 30 feriti.
La stampa ufficiale siriana ha individuato nel Qatar e nell'Arabia Saudita i mandanti di queste efferatezze. "Il terrorismo di Hamad e (del re saudita Abdullah) al-Saud non è una novità – scrive il quotidiano as-Saura – Conosciamo già i loro crimini sanguinosi frutto del loro rancore … abbiamo sentito bene i loro appelli e i loro incitamenti" alla violenza.
La diplomazia intanto continua ad adoperarsi al fine di far cessare le ostilità in Siria. Lunedì collaboratori dell’inviato Onu e della Lega Araba per la Siria, Kofi Annan, partiranno da Ginevra e New York per Damasco; l'obiettivo è trattare l’invio di una nuova missione di osservatori incaricati di tentare di porre fine alle violenze e alle uccisioni.
Redazione Agenzia Stampa Italia
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