(ASI) La nuova Argentina dell’ultraliberista Javier Milei punta forte sul mercato energetico, l’obiettivo è quello di puntellare i conti pubblici e portare nuovi fondi nelle casse statali.
Un gruppo di aziende e istituzioni argentine non governative hanno intatti presentato in parlamento un disegno di legge per promuovere i mercati del carbonio attraverso un nuovo quadro normativo per stabilire una panoramica completa e trasparente per una gestione adeguata dei crediti di carbonio generati nel Paese.
Tra i promotori dell’iniziativa la Tavola argentina del carbonio (Mesa Argentina de Carbono), dopo oltre un anno di consultazioni con autorità ed esperti nazionali ed esteri.
Ieri, inoltre, il governo argentino ha inaugurato a Córdoba l’ultimo tratto di 62 chilometri del Gasdotto Nord, che servirà a trasportare il gas naturale prodotto nel bacino non convenzionale di Vaca Muerta verso sette provincie settentrionali del Paese e in Brasile.
Grazie alla conclusione dell’opera è stata possibile la modifica della direzione del flusso di gas, facendo dell’Argentina un Paese esportatore. L’infrastruttura, che per vent’anni fino al mese scorso era servita per importare gas dalla Bolivia, da oggi permetterà al gas di percorrere la direzione inversa.
Grazie a questa infrastruttura l’Argentina risparmierà il denaro speso finora (circa 20 miliardi di dollari) per rifornire il nord del Paese con il gas boliviano e inizierà a vendere quello prodotto in patria.
Il costo complessivo dell'opera è di 740 milioni di dollari, di cui 540 milioni stanziati della Banca di Sviluppo per l'America Latina e i Caraibi (Caf) e il resto, dalla Compagnia energetica argentina Cammesa.
Fabrizio Di Ernesto per Agenzia Stampa Italia