(ASI) Il primo turno delle elezioni presidenziali in Moldavia e il referendum sull’adesione all’Unione Europea sono in corso, coinvolgendo sia i cittadini moldavi residenti nel Paese che quelli all’estero. Tuttavia, il sistema elettorale sta già affrontando sfide significative, con il comitato elettorale nazionale sotto crescente pressione.
Diverse ONG europee hanno visto rifiutato il loro status di osservatori indipendenti, e non sono mancate le accuse di intimidazioni e difficoltà per i rappresentanti di lista in vari paesi europei, soprattutto in Italia.
A Padova, Gaina Tudor, un cittadino moldavo residente in Italia e membro del partito “Vittoria per la Moldavia”, ha raccontato la sua esperienza come rappresentante del partito:
“Sono arrivato alle 6 del mattino per ricevere il tesserino da rappresentante, ma mi è stato detto che non era disponibile e che non risultavo registrato. Ho mostrato tutti i documenti, ma sono stato ignorato. Mi hanno detto che il Comitato elettorale centrale non aveva inviato i documenti.”
Anche a Milano, Ion Revenko, un altro cittadino moldavo residente in Italia, ha vissuto una situazione analoga. Entrambi si erano presentati presto ai seggi elettorali per ricevere i loro badge di monitoraggio, ma è stato comunicato loro che non erano registrati. La situazione appare confusa e difficile da gestire, tanto che alcuni osservatori internazionali hanno richiesto un maggiore coinvolgimento per monitorare le irregolarità riscontrate in Europa.
A Treviso e Latina, due osservatori con accreditamento ufficiale, Marcela Midrigan ed Elena Garasciuc, sono stati addirittura allontanati dai seggi, e la polizia italiana è intervenuta per invitarle a lasciare l’area.
Queste elezioni, che dovevano rappresentare un passo verso l’integrazione europea, sembrano invece essere offuscate da gravi mancanze di trasparenza, sollevando preoccupazioni anche tra le forze politiche di opposizione. Ulteriori aggiornamenti seguiranno alla chiusura delle votazioni e alla pubblicazione dei risultati.