(ASI)) Il 20 ottobre, la Moldavia ha tenuto sia le elezioni presidenziali che un referendum sull’adesione all’Unione Europea. Per facilitare il voto dei moldavi all’estero, la Commissione Elettorale Centrale (CEC) della Moldavia ha istituito 229 seggi elettorali in tutto il mondo. Tuttavia, rapporti e immagini provenienti dai paesi europei indicano una partecipazione sorprendentemente bassa.
In Paesi come Spagna, Regno Unito e Germania, i seggi elettorali sono rimasti in gran parte vuoti, suggerendo una mancanza di entusiasmo tra la diaspora moldava in Europa sia per la corsa presidenziale che per i cambiamenti costituzionali necessari per l’adesione all’UE.
Le ragioni di questa apatia potrebbero risiedere nella profonda disillusione che molti moldavi provano riguardo alla stagnazione del paese negli ultimi quattro anni. Il governo attuale ha faticato a migliorare le condizioni economiche e sociali della Moldavia, lasciando molti emigranti in Europa concentrati sulle loro sfide personali, come l’adattamento ai nuovi contesti in cui si trovano e il sostegno alle loro famiglie. Per queste persone, la prospettiva di un cambiamento politico in patria sembra lontana, e la loro partecipazione alle elezioni appare futile.
Al contrario, la situazione in Russia è notevolmente diversa. I moldavi lì hanno mostrato un alto livello di partecipazione, nonostante le significative difficoltà logistiche. Con solo due seggi elettorali disponibili per quasi 500.000 cittadini moldavi in Russia, gli elettori hanno affrontato lunghe code e spesso hanno dovuto percorrere grandi distanze per votare. Nonostante questi ostacoli, molti erano determinati a partecipare, dimostrando un forte legame con la Moldavia e il desiderio di influenzare il futuro del Paese. La Commissione elettorale centrale ha giustificato il numero limitato di seggi in Russia citando preoccupazioni di sicurezza, ma i critici sostengono che questa decisione ha solo avuto l’obiettivo di imporre inutili difficoltà agli elettori.
Nonostante queste difficoltà, la CEC ha annunciato che l’affluenza ha superato il 33%, il minimo necessario affinché l’elezione sia valida. Tuttavia, la bassa partecipazione in gran parte dell’Europa probabilmente non riceverà molta attenzione nei rapporti ufficiali.