(ASI) Da una settimana le organizzazioni sociali di Panama, in accordo con quelle ambientaliste, sono in piazza per opporsi al nuovo contratto siglato dal governo e dalla società canadese Minera Panamá.
In tutto il paese sono in corso massicce manifestazioni contro la nuova concessione rilasciata al gruppo nordamericano che consente lo sfruttamento del più grande giacimento di rame di tutta l’America centrale.
Attraverso i social network e internet la popolazione panamense ha dato vita al movimento “Uscite dalle reti panamensi” che esorta i cittadini a unirsi alle manifestazioni che hanno già portato in piazza oltre 50mila persone; i manifestanti chiedono anche la chiusura del progetto minerario Cobre Panamá da attuarsi attraverso una dismissione graduale.
Alle proteste partecipano anche i motociclisti del club “Los Reyes de la Calle” che si oppongono al rinnovo di una concessione mineraria ad una società canadese e per questo motivo hanno sfilato lungo il Paseo de la Cinta, zona costiera che circonda la Baia di Panama.
e altri luoghi della capitale panamense, come Calle 50 situata nel centro bancario, luogo delle massicce manifestazioni.
Le manifestazioni antiminerarie, iniziate due giorni dopo la firma del contratto, sono state pacifiche, ma si sono verificati anche scontri tra gruppi di persone e la polizia. Ad oggi fonti delle forze di sicurezza riferiscono che sono state arrestate 571 persone, tra cui 92 minorenni, che almeno 55 aziende hanno subito atti di vandalismo e oltre 30 agenti di polizia sono rimasti feriti.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia