(ASI) Il Venezuela ha infatti ribadito ufficialmente di respingere le ingerenze statunitensi in difesa dell’ex golpista, filo atlantico, Juan Guaidò che 5 anni si era autoproclamato presidente del paese indiolatino senza però mai ottenere il sostegno della popolazione che dopo anni di chavismo non voleva certo tornare succube della Casa Bianca.
“Il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela respinge categoricamente le recenti dichiarazioni del Dipartimento di Stato americano in difesa del latitante della giustizia venezuelana, Juan Guaidó, poiché costituiscono un tentativo di ostacolare il libero esercizio dei poteri pubblici nazionali” si legge in un documento diffuso dal ministro degli Esteri Yván Gil
Nel testo le autorità venezuelane ricordano che Guaidò sia indagato per gestione premeditata e negligente di beni appartenenti alla società Petróleos de Venezuela S.A. (Pdvsa), ricordando come le accuse siano suffragate da un tribunale nordamericano che “ha confermato l'uso personale, da parte degli imputati, di oltre 19 miliardi di dollari”.
Caracas chiede quindi agli Usa di rispettare le decisioni del tribunale condannano ogni tentativo di minimizzare il reato di corruzione per mere ragioni di opportunità politica intimando di “consegnare l'imputato alle autorità venezuelane affinché il suo processo giudiziario possa svolgersi con tutte le garanzie della legge” perché ciò“sarebbe la migliore dimostrazione che gli Stati Uniti sono veramente impegnati nella lotta contro la corruzione”.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia