(ASI) Aria di crisi in Bolivia nel partito di maggioranza Movimento al socialismo (Mas), dopo che l’ex presidente e fondatore Evo Morales ha attaccato l’attuale primo mandatario Luis Arce chiedendogli di fare un passo indietro in vista delle elezioni del 2025.
Nei giorni scorsi i vertici del Mas hanno bollato come traditore il governo Arce dopo la notizia che il ministro della Giustizia Ivan Lima ha annunciato che avrebbe citato in giudizio l'ex capo di Stato, tra il 2006 ed il 2019. “Dopo questo alto tradimento è impossibile che la base gli permetta di essere rieletto alle primarie. Si dovrà trovare una sua struttura politica, fare un proprio partito”, ha affermato il vice presidente del Mas, Gerardo Garcia.
La divisione all'interno del partito di governo è stata evidente anche nell'AssemblealLegislativa, dove in alcuni casi -il voto per la destituzione del ministro Eduardo Del Castillo, per un presunto caso di corruzione- il blocco legato a Morales ha votato insieme all'opposizione.
L’ex primo mandatario ha accusato il ministro di corruzione mentre Lima nel corso di un’intervista ha annunciato la decisione di procedere contro l’ex capo di Stato perché “non tollererà più bugie”spiegando che “dovrà rispondere in tribunale delle accuse”.
La crisi interna al partito di maggioranza si è aggravata dopo che nella serata di venerdì un gruppo di ex ministri boliviani ha serrato i ranghi attorno all'ex presidente e capo del Mas per offrirgli “sostegno incondizionato”.
A bene vedere Arce e Morales si contendono la guida del partito in vista delle elezioni presidenziali del 2025 e l’ex presidente teme che l’attuale governo voglia organizzare una sorta di trappola giudiziaria per estrometterlo dalle elezioni.
Morales si è dimesso nel 2019 dopo 14 anni in seguito ad una violenta crisi sociale e scontri di piazza avvenute dopo le elezioni definite “fraudolente” dall’Organizzazione degli Stati americani (Osa); impossibilitato a candidarsi nel 2020 ha scelto come suo successore Arce che per 11 anni era stato il suo ministro dell’Economia.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia