(ASI) Continuano le proteste in Romania dove la popolazione è scesa in piazza a Bucarest ed altre città per contestare il governo e le misure di austerita chiedendo nello stesso tempo le dimissioni del primo ministro Emil Boc e del presidente Traian Basescu.
Le proteste contro le misure di austerità ed in particolare contro la riforma sanitaria che prevedeva vaste privatizzazioni erano già cominciate giovedi scorso a sostegno di Raed Arafat che aveva lasciato il posto di sottosegretario alla Sanità come forma di protesta contro le riforma sanitaria. Dobbiamo precisare che le misure di austerita sono state volute dal FMI e la BCE.
Secondo il ministro dell'Interno, Traian Igas, almeno 8.700 persone hanno partecipato alle manifestazioni del fine settimana. Alcuni manifestanti hanno incendiato bidoni della spazzatura e si sono scontrati con la polizia. La popolazione è uscita in strada stufa di una classe politica corotta che ha portato la Romania ad un tenore di vita che è il più basso, rispetto al 1989 ed ha pure il più alto tasso di indebitamento estero della storia del paese.
Intanto, mentre i partiti di opposizione chiedono le elezioni anticipate, il governo della Romania ha convocato una riunione di emergenza per discutere sulle proteste che hanno investito il Paese. Il premier, Emil Boc ha spinto i romeni a capire che tagli e aumenti delle tasse sono necessari per evitare il falimento: "Comprendiamo le difficoltà che i romeni stanno affrontando, ma la crisi è stata più dura di quanto ce l' aspettassimo".
L’opposizione tenta di monopolizare la protesta, usando metodi poco ortodossi quali avvalendosi di instigatori delle folle e di infiltrati, Per questo motivo la gente ha “paura” di uscire e per venire strumentalizzata e per non fare il gioco dei partiti di opposizione. In ogni caso la sfiducia nella classe politica, alla fine dei conti, il vero motivo delle proteste.
* foto presa da euronews.net
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