(ASI) Bruxelles – Sono stati da poco divulgati i risultati della nuova indagine dell’Eurobarometro, il sondaggio che viene tradizionalmente usato per scoprire come la pensano davvero i cittadini comunitari su molteplici questioni di scottante attualità.
Le rilevazioni sono state condotte contemporaneamente nei ventisette Stati membri nel mese di marzo e hanno coinvolto, nel complesso, 26.376 persone. Nel nostro paese, sono state intervistate poco più di mille persone.
Partiamo dal rapporto fra gli individui e Bruxelles. In generale, i cittadini si dichiarano soddisfatti dello stato di salute della democrazia. Ne apprezzano, in particolar modo, le elezioni libere, la libertà di parola, il rispetto dei diritti fondamentali, la possibilità di candidarsi direttamente e partecipare dal vivo alla vita politica, la difesa dello stato di diritto.
Al contrario, meno della metà dei rispondenti è soddisfatto di come si sta cercando di combattere la disinformazione e la corruzione. Sul dato ha certamente influito lo scandalo della vicepresidente dell’Europarlamento, Eva Kaili, e delle sue assai controverse relazioni con i gruppi di pressione del Qatar. Una vicenda di giudizi accomodanti in cambio di mazzette, su cui la magistratura sta ancora indagando.
In relazione all’efficacia delle decisioni prese dalle istituzioni, oltre il 70% degli europei ritiene che le azioni dell’Ue abbiamo un impatto sulla propria vita quotidiana. Ciò risulta vero anche per gli italiani, seppur la percentuale scenda di dieci punti. In entrambi i casi, le persone fra i 25 e i 54 anni si dicono maggiormente toccate dalla legislazione degli organi comunitari.
Per gli europei, italiani compresi, l’Ue evoca un’immagine “molto” o “abbastanza” positiva. Lo stesso vale per il funzionamento dell’Europarlamento, anche se in tal caso i giudizi “neutri” prevalgono su quelli “totalmente positivi”.
Gli intervistati pensano che l’Assemblea dovrebbe difendere principalmente la democrazia, i diritti umani, la libertà di parola e pensiero, l’eguaglianza fra donne e uomini, la solidarietà e l’aiuto reciproco fra Stati membri. Gli italiani, dal canto loro, mettono al primo posto la democrazia, seguita da libertà di espressione, solidarietà fra paesi, rifiuto dei trattamenti degradanti per la dignità umana, rispetto delle singole culture e tradizioni nazionali.
Relativamente ai provvedimenti futuri, gli europei vorrebbero che l’Assemblea concentrasse maggiormente l’attenzione su lotta alla povertà, salute pubblica, contrasto del cambiamento climatico, creazione di nuovi posti di lavoro, stato di diritto. Tra le questioni di minore interesse, vi sono la politica agricola e la digitalizzazione. Gli italiani, invece, desiderano che l’Europarlamento dia più importanza all’economia e al lavoro, seguita da salute pubblica, inclusione sociale, difesa dell’ambiente, sicurezza dell’Unione e gestione delle migrazioni.
Su ciò che le istituzioni hanno fatto finora, i cittadini europei appoggiano le attività di politica estera, soprattutto relativamente al sostegno fornito all’Ucraina. In particolare, oltre il 70% approva “completamente” o “abbastanza” gli aiuti al governo di Kyiv. Interessante notare che nel nostro paese le valutazioni neutre prevalgono, seppur per pochi punti percentuali, su quelle prettamente positive. In entrambi i casi, i giudizi più critici si concentrano nella gestione delle politiche migratorie, promosse da poco più del 40% degli intervistati.
Marco Sollevanti – Agenzia Stampa Italia