(ASI) Almeno 90mila persone sono scese in piazza ieri a Città del Messico per manifestare contro la riforma elettorale , denominata “Piano B”, approvata dal Parlamento su proposta del presidente Andrés Manuel López Obrador (Amlo).
Secondo gli organizzatori, davanti al Palazzo Nazionale (sede dell’Esecutivo) e alla Corte Suprema di Giustizia della Nazione (Scjn) i cittadini, vestiti di rosa e bianco, hanno gridato all'unisono “il mio voto non si tocca, la Corte ha una missione, rispettare la costituzione”.
Quella di ieri è stata la seconda manifestazione dallo scorso dicembre dopo che il Congresso ha già bocciato una prima versione della riforma elettorale con la quale era stata proposta la creazione dell'Istituto nazionale delle elezioni e delle consultazioni (Inec) per sostituire, tra l'altro, l'attuale Ine.
Beatriz Pagés, esponente di Va por México, movimento di opposizione ha spiegato che la manifestazione è per difendere l’attuale struttura dell’Ine ma che si sta anche creando un fronte per vincere le elezioni presidenziali del 2024 e ha chiesto agli esponenti della Scjn di “mandare in discarica” il cosiddetto “Piano B”.
Alla manifestazione hanno partecipato anche i leader delle forze di opposizione come Marko Cortés, presidente del partito conservatore di Azione Nazionale (Pan); Jesús Zambrano, del Partito della Rivoluzione Democratica (Prd); Alejandro Moreno, del Partito Rivoluzionario Istituzionale (Pri), così come il presidente della Camera dei Deputati, Santiago Creel.
Commentando la manifestazione Amlo ha spiegato che: “Questa è una questione politica se ne fregano della democrazia, vogliono che continui il predominio di un'oligarchia, cioè un governo dei ricchi, dei potenti. Se ne fregano del popolo”.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia