Guerra, von der Leyen: “Il futuro dell’Ucraina è nell’Unione europea”

(ASI) Kyiv – Le relazioni politiche e finanziarie fra Bruxelles e Kyiv si fanno sempre più strette e continueranno a intensificarsi anche quando il drammatico conflitto in atto sarà giunto a termine.

È quanto emerge dalla recente visita della presidente della Commissione europea a Volodymyr Zelensky e al Primo ministro Denys Shmyhal. Il 2 febbraio Ursula von der Leyen è stata accompagnata a Kyiv da quindici commissari e dal capo della diplomazia dell’Unione, Josep Borrell.

L’incontro ha posto le basi per una collaborazione reciproca senza precedenti, avviata sin dal primo giorno dell’invasione russa. Del resto, secondo von der Leyen la posta in gioco è altissima. In ballo vi è la sopravvivenza della democrazia, dell’ordine globale costruito sul dialogo costante e la risoluzione pacifica delle controversie: “Qui si sta scrivendo l’avvenire del nostro continente. State combattendo per qualcosa di più di voi stessi. State combattendo per la libertà. È una lotta di democrazie contro regimi autoritari”.

La presidente ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti da 450 milioni di euro. La maggior parte dei fondi comunitari sarà destinata agli apparati di sicurezza, al ripristino delle infrastrutture essenziali, all’assistenza umanitaria. Le stime della Commissione indicano che nell’anno corrente saranno messi a disposizione fino a 18 miliardi per la ripresa economica del Paese. A gennaio è già stata versata al governo di Kyiv la prima rata del valore di 3 miliardi.

“È importante per noi offrire sicurezza economica ai nostri amici” ha affermato von der Leyen. Sul tavolo c’è la proposta di estendere oltre il giugno 2023 la sospensione dei dazi alle importazioni di prodotti ucraini, in modo da facilitare gli scambi commerciali. Fino ad ora l’Europa ha sostenuto le esportazioni di Kyiv anche mettendo a disposizione vie di comunicazione affidabili attraverso le quali vendere a paesi terzi ben 23 milioni di tonnellate di cereali.

L’azione più significativa è stata la sottoscrizione del Programma per il mercato unico. Si tratta di un accordo cruciale, che consentirà alla nazione di aderire ai vantaggi del mercato europeo, al pari di qualsiasi Stato membro Ue. Le aziende ucraine percepiranno sussidi, potranno effettuare liberamente scambi a livello comunitario, riceveranno le conoscenze necessarie ad aprirsi al commercio internazionale. Le piccole e medie imprese beneficeranno di bandi europei di sviluppo. I giovani imprenditori potranno partecipare a programmi di formazione mirati a far crescere le proprie compagnie.

Von der Leyen e il Primo ministro Shmyhal hanno siglato un partenariato strategico orientato a diminuire sensibilmente la dipendenza dalle fonti energetiche russe e ridurre l’impatto sull’ambiente. Bruxelles e Kyiv rafforzeranno la cooperazione vicendevole nella ricerca sull’idrogeno, il biometano e altri gas sintetici prodotti in maniera sostenibile.

Durante i colloqui con il governo, ampio spazio è stato riservato alla resistenza nei confronti delle offensive del Cremlino. In risposta alla distruzione di numerose infrastrutture energetiche vitali nel bel mezzo del gelido inverno, l’Unione invierà 2.400 generatori di energia. La nuova fornitura si va ad aggiungere agli oltre 3.000 generatori già recapitati in precedenza grazie all’instancabile operato della Protezione civile europea. L’Ue consegnerà, inoltre, 35 milioni di lampadine a led acquistate con fondi comunitari.

Relativamente alla resistenza sul campo, l’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza ha promesso al Primo ministro Shmyhal 25 milioni di euro per portare avanti gli interventi di sminamento nelle aree a rischio. “Proteggere i civili e i loro mezzi di sostentamento è una nostra priorità”, ha dichiarato Borrell. Egli ha anche riferito di voler potenziare la missione europea di assistenza militare EUMAM, lanciata lo scorso novembre. Raddoppieranno presto da 15.000 a 30.000 i soldati ucraini che riceveranno un addestramento speciale dai colleghi dell’Ue.

La Commissione ha poi perfezionato le trattative con gli operatori telefonici europei e ucraini. Per altri sei mesi sarà possibile effettuare chiamate verso i numeri fissi e mobili gratuitamente o a un prezzo accessibile. È stato concordato un percorso graduale per includere il Paese nella zona “Roam Like at Home”. Ciò consentirà ai cittadini ucraini di comunicare e navigare nel territorio europeo senza dover pagare un sovrapprezzo rispetto alle tariffe applicate in patria dal proprio operatore.

In un’ottica di lungo periodo, la delegazione in visita non ha voluto trascurare il grande tema della ricostruzione. “Siamo insieme in questa battaglia e insieme rimetteremo in piedi questo bellissimo Paese” ha detto von der Leyen. La presidente ha confermato di essere al lavoro – assieme ai membri del G7 – sulla costituzione di una grande piattaforma che coordinerà le donazioni provenienti da ogni parte del mondo. Farà coincidere le risorse a disposizione con le esigenze delle autorità locali, in modo da spendere efficientemente i fondi pervenuti. La piattaforma sarà presieduta congiuntamente da Europa, Ucraina e Stati Uniti e sarà assistita da un segretariato tecnico con uffici a Bruxelles e Kyiv.

Sempre in merito alla ricostruzione, a marzo vedrà la luce un progetto pilota con una dotazione iniziale di 7 milioni di euro. La Commissione metterà in contatto esperti europei con delegati dei comuni ucraini, incoraggiando lo scambio di competenze ed esperienze in materia di sostenibilità ecologica e risparmio energetico. Un modo per far circolare idee e proposte e far rifiorire le aree devastate all’insegna delle tecnologie più evolute, dell’attenzione all’ambiente, del contenimento dei costi.

“Il sogno europeo del popolo ucraino sta diventando realtà. Oggi siamo più vicini che mai” ha commentato l’Alto rappresentante Borrell. Al giorno d’oggi l’Europa ha stanziato all’esecutivo di Shmyhal ben 50 miliardi di euro – ripartiti fra assistenza finanziaria, umanitaria, militare, sostegno al bilancio – e ha fornito 82.000 tonnellate di beni di prima necessità per un valore stimato di oltre 500 milioni.

Marco Sollevanti – Agenzia Stampa Italia

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