(ASI) Roma. La Repubblica islamica dell’Iran è pronta a collaborare con l’Italia, e con tutti i paesi occidentali e non, ma non è disposta ad accettare ingerenze straniere nei suoi affari interni.
Lo ha ribadito il neoambasciatore iraniano Mohammad Reza Sabouri nel corso della sua prima conferenza stampa a Roma.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti il rappresentante i Teheran ha osservato come oggi i media svolgano un ruolo importante nell’indirizzare l’opinione pubblica e come, di conseguenza, sia necessario, informare in modo non fazioso.
Per l’Ambasciatore infatti: “Alcuni media hanno coperto gli eventi in Iran in modo inesatto basandosi su dati e notizie riportate da organizzazioni non attendibili”.
“La libertà – ha ricordato – è uno dei valori fondamentali dell’Islam. La libertà è anche uno dei principali slogan della rivoluzione del 1979. Ma questa va rispettata. Nelle manifestazioni abbiamo visto anche i rappresentanti di una ambasciata europea questo non è accettabile. Non scambieremo la nostra indipendenza e la nostra sicurezza con nulla. Non vogliamo essere satellite di nessuno”.
Per quanto riguarda i rapporti tra Roma e Teheran Sua Eccellenza ha ricordato come questi siano in essere da oltre 160 anni e come da parte della Repubblica islamica ci sia la volontà di rilanciarli.
In merito ai disordini in corso nel paese, su cui le autorità hanno anche prove sul coinvolgimento di agenti stranieri “e di cui le intelligence di vari paesi tra cui l’Italia sono al corrente” che saranno diffuse al momento opportuno, ribadendo che “le condanne a morte seguite in queste settimane sono state a carico di persone che hanno affrontato un processo equo, con tutte le garanzie legali stabilite dalla legge”.
Per quanto riguarda invece il presunto coinvolgimento dell’Iran nella guerra ucraina, attraverso i droni prodotto dalla Repubblica islamica, Reza Sabouri ha seccamente smentito spiegando che “autorità di Teheran hanno inviato Mosca a non utilizzare i pochi mezzi venduti al governo di Putin”.
Chiusura sulla possibilità che l’Unione europea inserisca i Guardiani della Rivoluzione tra le organizzazioni terroristiche l’Iran non è disposta a trattare perché “è per noi una linea rossa e abbiamo chiesto all’Italia di non prendere parte a tali iniziative” ricordando che i Pasdaran hanno avuto un ruolo decisivo nella sconfitta di Al Qaeda e dell’Isis.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia