(ASI) Sale la tensione internazionale, in quanto la guerra contro Kiev potrebbe estendersi ad altri territori della Nato. Il transito limitato di merci di Mosca, all'enclave russa di Kaliningrad, è in linea con i provvedimenti punitivi adottati per l’invasione dell’Ucraina.
Lo ha dichiarato, nelle ultime ore, il ministro degli Esteri lituano la cui nazione è membro dell’Alleanza Atlantica e in quanto tale potrebbe chiedere, in caso di attacco contro il proprio territorio, l’attivazione dell’articolo 5 del Trattato di Washington che obbligherebbe i partner ad intervenire a suo favore contro il nemico (ad esempio russo).
"Sono state le sanzioni europee che hanno iniziato a funzionare dal 17 giugno", ha sottolineato ai giornalisti Gabrielius Landsbergis, specificando che in questo caso si tratta di prodotti siderurgici trasportati su rotaia. Il ministro degli Esteri di Mosca ha convocato oggi l'incaricata d'affari Vilnus, Virginia Umbrasene, nella capitale per protestare contro la scelta attuata dal vecchio continente.
Se Bruxelles non interverra' per cessare subito tale situazione, Mosca riterra' di avere "le mani libere" per risolvere il problema "con ogni mezzo". Lo ha scritto su Telegram il senatore Andrej Klimov, vicepresidente della Commissione Esteri del Consiglio federale, la Camera alta russa. La Nato avvia – a proprio parere - "de jure avvia un blocco inaccettabile di un'entita' costituente della Federazione Russa attraverso le mani di uno dei suoi paesi membri" e "quest'ultima puo' essere valutata come un'aggressione diretta” contro di noi, “costringendoci letteralmente a ricorrere con urgenza a un'adeguata autodifesa".
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia