(ASI) “La vittoria sarà nostra”. Così Volodymyr Zelensky esorta i propri soldati a combattere contro quelli dello Zar, non tenendo conto dell’affermazione, espressa dal segretario generale aggiunto dell’Onu Amin Awad, secondo cui “non ci saranno vincitori”. Le premesse non sono certamente delle migliori per raggiungere una soluzione diplomatica, in quanto la distanza, tra le parti belligeranti, rimane considerevole.
“Sinceramente, non vedo alcun senso nel discutere della questione, neanche in teoria": La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, si è espressa in tale modo in merito ad un eventuale vertice tra il leader del Cremlino, Vladimir Putin e l’omologo di Kiev. "Ora, semplicemente non mi metterei a fare dei ragionamenti senza disporre di fatti", ha ammesso l’addetta stampa del capo della diplomazia Serghej Lavrov, sottolineando che Mosca è grata a coloro che si offrono come mediatori. L’Armata Rossa ha iniziato, cento giorni fa ovvero lo scorso 24 febbraio, un’operazione speciale in Ucraina, ricevendo molte critiche dai Paesi occidentali, per fermare il genocidio in atto da 8 anni nel Donbass. Il segretario generale della Nato ha detto ieri, al termine del vertice col capo della Casa Bianca Joe Biden, che “la guerra sarà ancora molto lunga” ed è necessario quindi prepararsi in tale senso.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia