(ASI) Tareq Aziz, ministro e braccio destro dell'ex rais iracheno Saddam Hussein, è stato condannato a morte e verrà ucciso nel 2012, al ritiro delle truppe americane dal Paese. Questo è quanto ha annunciato alla Cnn Saad Yousif al Muttalibi, consigliere del premier iracheno Nouri al Maliki.
Accusato di complicità nei crimini commessi dal vecchio regime nel 1991 ai danni delle minoranze etniche e religiose irachene, come curdi nel nord e sciiti, la sua condanna a morte è stata da sempre perorata dagli americani, che lo hanno classificato come il ricercato numero otto tra gli uomini del vecchio regime. Ora che è stato deciso che verrà ucciso mediante impiccagione, i suoi legali commentano: "Non credevamo che il governo fosse così stupido: comportandosi in questo modo, trascinerà il Paese sull’orlo dell’abisso". Negli ultimi tempi, alcuni Stati - tra tutti il Vaticano, con cui il cristiano Aziz ha sempre intrattenuto rapporti di amicizia - si erano impegnati nel tentativo di evitare una condanna a morte che rischia di creare nuove fratture in un Paese già lacerato da violenze.
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