(ASI) Non c’è rispetto neanche per i morti. Le foto di dodici cadaveri martoriati dalle bombe e dai colpi di mortaio, con relativi passaporti attestanti l'identità, sono state pubblicate su una delle chat Telegram delle forze armate ucraine. Sono i corpi dei soldati russi caduti in battaglia, quelli che nessuno ha chiesto indietro. “
Le foto di dodici cadaveri martoriati dalle bombe e dai colpi di mortaio, con relativi passaporti attestanti l'identità, sono state pubblicate su una delle chat Telegram delle forze armate ucraine. Sono i corpi dei soldati russi caduti in battaglia, quelli che nessuno ha chiesto indietro. “Né i comandanti, né le autorità russe, né i genitori ne hanno bisogno. Da una settimana nessuno è tornato per portarli via. Saranno usati come fertilizzante”. Tali frasi dimostrano quanto sia cruenta la guerra. Quest’ ultima non si ferma. Mosca ha annunciato infatti di aver usato "missili ipersonici Kinzhal" per colpire "un grande deposito sotterraneo di missili delle forze ucraine nella regione di Ivano-Frankivsk", nell'Ovest del Paese. L’annuncio è giunto, nelle ultime ore, dal ministero della Difesa del Cremlino, citato dall'agenzia di stampa Ria. Il presidente ucraino, Voldymyr Zelensky, ha annunciato che è tempo di discutere, con Vladimir Putin, la fine delle ostilità. Lo Zar ha replicato, mediante il suo portavoce Dmitry Peskov, che prima di ciò ci deve essere prima un testo concordato da cui generare la partenza delle trattative.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia