(ASI) “Il rapporto pubblicato da Amnesty International (AI) ci ha scioccati, ma non sorpresi per i suoi contenuti, data la storia del posizionamento unilaterale di AI contro Israele.
Il rapporto è completamente parziale e applica standard a Israele che non vengono applicati a nessun altro Paese occidentale. Il termine "apartheid" utilizzato contro Israele è un mero insulto che non trova alcun fondamento nella realtà delle cose. Israele è una democrazia vivace e uno Stato in cui tutti i suoi cittadini godono di eguali diritti, come esemplificato dal suo governo composto da forze politicamente e culturalmente diverse e dalla solida società civile. Nonostante Amnesty dica di riconoscere il diritto ebraico all'autodeterminazione, il rapporto chiarisce sia attraverso la sua polemica sulla creazione dello Stato di Israele nel 1948 che attraverso le sue raccomandazioni politiche, che non sostiene nei fatti tale diritto. Lo Stato di Israele è stato istituito con un ampio sostegno internazionale ed è sopravvissuto ai primi tentativi di distruzione.
Ci sono ancora molti Stati e organizzazioni che vogliono mettere in discussione la stessa esistenza di Israele. Le Comunità ebraiche in tutto il mondo vivono chiaramente questi tentativi e li contrastato quotidianamente. Il rapporto fortemente parziale di Amnesty non offre nulla di utile alla causa della pace e delle libertà individuali. La mancanza di democrazia in Cisgiordania e Gaza, così come il conflitto tra l'Autorità Palestinese in Cisgiordania e il controllo terroristico di Hamas a Gaza, è motivo principale di tensione nella regione e non viene nemmeno menzionato una volta nel rapporto. La situazione che vive il popolo palestinese è davvero angosciante e questa non sarà di certo alleviata dalla distruzione di Israele. La firma degli Accordi di Abramo dimostra che questa strada, di pace e dialogo è quella giusta.
Quanto prima verranno contrastate le bugie, tanto prima sarà possibile raggiungere una pace duratura. Se Amnesty fosse seriamente intenzionata a migliorare gli standard di vita dei cittadini nella regione, troverebbe il modo di rafforzare gli sforzi esistenti sul campo in questo senso. Invece, sceglie di concentrarsi sulla demonizzazione dell'unico Stato ebraico al mondo, mantenendo un doppio standard per le valutazioni. Il rapporto mostra solo la malafede di chi lo ha redatto.” Così in una nota Alessandro Bertoldi e Nuno Wahnon Martins, Presidente e Vicepresidente di Alleanza per Israele - Alliance for Israel.