(ASI) Dopo i golpe militari ora è la volta di quelli giudiziari. Questo il parere di Cristina Fernández Kirchner, vicepresidente dell’Argentina, che ha sottolineato “allo stesso modo in cui sono stati finanziati i colpi di stato militari, ora si finanziano i colpi di stato giudiziari”, riferendosi alle nuove forme di destabilizzazione del neoliberismo contro i governi progressisti in America Latina.
Parlando all’Università Nazionale Autonoma dell’Honduras, la Fernández ha sottolineato che attualmente “non sono più necessari colpi di stato militari, ora dobbiamo formare giudici istruiti in commissioni e forum.Le Forze Armate di allora compivano colpi di stato contro governi progressisti, ovviamente finanziati. Alla fine del XX secolo, questa necessità è riemersa di nuovo, dopo che il neoliberismo si è imposto come corrente politica, e con la tragedia del disastro che questo implicava”, in conseguenza di ciò, ha osservato ancora “sono comparse nuove forme di dominio non così dirette, mentre è emersa un’ondata di movimenti popolari che ha caratterizzato la fine di quegli anni nella regione, che si sono confrontati con questi meccanismi di dominazione egemonica”.
Alla viglia del giuramento della nuova presidente honduregna Xiomara Castro, la politica argentina ha riferito di confidare nella piena realizzazione della sua missione, anche se ritiene che per Castro “sarà doppiamente difficile, per le caratteristiche patriarcali della società”.
“Non è facile essere una presidente donna perché c'è ancora un certo residuo di patriarcato nella società, perché è molto difficile quando una donna pensa, affronta le cose e prende decisioni, la si perdona molto meno degli uomini. Spero che tutti la sostengano e la aiutino”.
Riferendosi al colpo di stato contro l’ex presidente honduregno Manuel Zelaya nel 2009, che ha rappresentato il ritorno al potere del neoliberismo, il vicepresidente argentino ha ricordato che la violazione di un articolo costituzionale che vieta la rielezione è stata presa come giustificazione quando l’ex presidente si stava persino preparando a fare una consultazione popolare. Quindi ha ricordato il caso di Juan Orlando Hernández cui la magistratura ha permesso di candidarsi per la rielezione alcuni anni dopo. “La Costituzione si applica secondo determinati interessi che, come sempre, sono contrari ai grandi interessi delle maggioranze popolari”, ha aggiunto.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia