(ASI) La Bielorussia è pronta a rimandare i migranti in patria, ma loro non vogliono tornare. Lo ha detto oggi il leader Alexander Lukashenko, citato dall'agenzia di stampa statale bielorussa Belta
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E’ giunto intanto questa mattina il via libera del Consiglio Ue all'estensione del regime delle sanzioni nei confronti di Minsk. La decisione, assunta durante il vertice dei ministri degli Esteri Ue, permette a Bruxelles di colpire individui ed entità che organizzano o contribuiscono ad attività del governo di Minsk che facilitano l'attraversamento illegale delle frontiere esterne dell'Ue. Interessate dal provvedimento 166 persone e 15 entita',tra cui il presidente Alexandr Lukashenko e suo figlio e consigliere per la sicurezza nazionale, Viktor, nonche' altre figure chiave della leadership politica e del governo, membri di alto livello del sistema giudiziario e diversi importanti attori economici.
Le misure comprendono il divieto di viaggio e il congelamento dei beni. “Reagiremo duramente in caso di nuove sanzioni”, aveva minacciato, poco prima della scelta di Bruxelles, il leader di Minsk. "E' sbagliato attribuirgli tutta la colpa della situazione che si è creata", ha affermato il Cremlino suo alleato.
Il portavoce di Vladimir Putin ha invitato, al contempo, il leader della nazione vicina a non interrompere le forniture di gas all' Unione europea, come invece minacciato, in reazione alle nuove sanzioni di Bruxelles.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia