(ASI) Più di 6mila indigeni in rappresentanza di 173 diverse popolazioni brasiliane hanno marciato verso la sede della Corte Suprema Federale (STF) a Brasilia, nell’ambito della mobilitazione nazionale “Lotta per la vita” organizzata dall’Associazioni dei Popoli Indigeni del Brasile (APIB) per ribadire il rifiuto al progetto di demarcazione territoriale e, allo stesso tempo, chiedere diritti sui propri territori.
Si tratta della più grande manifestazione organizzata dall’Apib dal 1998 e che mira ad orientare e condizionare il dibattito sulla demarcazione delle terre indigene.
Durante la marcia verso l’Stf, i manifestanti hanno fatto tappa presso la sede del Congresso, per evidenziare la loro posizione di rifiuto dell’agenda anti-indigena che, a loro modo di vedere, sta prendendo piede nella Corte; in particolare i manifestanti contestano il disegno di legge 490, che propone che la demarcazione delle terre indigene avvenga attraverso leggi.
La marcia si inserisce in una settimana di mobilitazioni nella capitale brasiliana che prevede anche audizioni politiche con gli organi statali e i rappresentanti del governo di Jair Bolsonaro, cortei e manifestazioni pubbliche.
Il coordinatore esecutivo dell'Apib, Sonia Guajajara, ha affermato che oltre alla cattiva gestione del Covid-19, i brasiliani subiscono attacchi di violenza, “non è solo la pandemia che sta uccidendo il nostro popolo ed è per questo che abbiamo deciso ancora una volta di marciare a Brasilia per continuare a lottare per la vita dei popoli indigeni, per la Madre Terra e il futuro dell'umanità”.
Il 9 agosto, nell’ambito della Giornata internazionale dei popoli indigeni, l'Apib ha presentato una dichiarazione davanti alla Corte penale internazionale (Cpi), per denunciare il governo Bolsonaro per i crimini di genocidio ed ecocidio.
A questo proposito, l’articolo 231 della Costituzione brasiliana stabilisce che “le terre tradizionalmente occupate dagli indigeni sono destinate al loro possesso permanente e gli abitanti sono responsabili dell’uso esclusivo della ricchezza dei suoli, dei fiumi e dei laghi esistenti in esse”.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia