(ASI) "Hanno ricevuto colpi che non si attendevano". Abbiamo " riportato indietro Hamas di molti anni". E’ stata la durissima dichiarazione odierna del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che non sembra intenzionato a fermare le ostilità in corso a Gaza.
"I nemici attorno a noi – ha sottolineato - ne traggano le conclusioni". Le operazioni militari andranno "avanti quanto necessario per riportare la calma ai cittadini" del nostro Paese, ha concluso.
Non si fermano intanto gli scontri in Cisgiordania nel giorno in cui Fatah e Hamas hanno indetto una “Giornata della rabbia” contro Israele. Il bilancio, anche oggi, è drammatico. Un manifestante palestinese è morto in ospedale dopo essere stato ferito in scontri con l'esercito di Gerusalemme nei pressi di al-Bireh, non lontano da Ramallah. Una quarantina sono rimasti feriti dai proiettili. Lo hanno comunicato i media. Il portavoce militare, dello Stato ebraico, ha sottolineato che nelle dimostrazioni "è stato sparato in maniera intensiva contro i soldati e anche contro il comandante della Divisione Giudea e Samaria". Due sono rimasti feriti alle gambe, ha aggiunto.
Israele ha colpito nel frattempo 120 target nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore, comprese dieci postazioni lanciarazzi. Lo ha reso noto un portavoce militare su Twitter. I bombardamenti hanno preso di mira soprattutto il sobborgo di Rimal, dove risiedono molti dei dirigenti di Hamas. L’ aviazione e l’ artiglieria continueranno a colpire la rete di gallerie sotterranee utilizzate, dall’ organizzazione palestinese nell’ enclave, per infliltrarsi nel territorio dello Stato ebraico.
"Nessuna persona, area o quartiere di Gaza è immune. Abbiamo altre migliaia di bersagli d'attacco che si stanno solo accumulando ulteriormente. Le Forze Armate hanno molti piani per continuare a colpire Hamas, i combattimenti non si fermeranno fino a quando non raggiungeremo una calma completa e a lungo termine", ha evidenziato il ministro della Difesa di Gerusalemme, Benny Gantz, in visita a una base della marina ad Ashdod.
"La comunità internazionale deve anche capire che è stato il gruppo terroristico di Hamas ad aprire il fuoco. Continua a sparare indiscriminatamente contro le popolazioni civili, ha la responsabilità e ne sta pagando il prezzo".
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia