(ASI) Roma - “Nel 2021 si celebra il ventesimo anniversario dell’adozione della National Action Charter in Bahrain con la quale è stato dato pieno riconoscimento ai diritti umani e allo Stato di diritto nel Regno del Bahrain.
Oggi il Bahrain è una democrazia parlamentare compiuta nella quale è garantita la partecipazione del popolo all’amministrazione. Negli anni, grazie al suo impegno costante, il Bahrain è divenuto membro dell’International Council for Human Rights attuando riforme importanti che lo hanno reso leader del mondo arabo sul fronte dei diritti umani. Gli sforzi del Bahrain meritano un elogio internazionale. Grazie alla collaborazione con le Nazioni Unite sono stati rafforzati il ruolo della donna e i diritti fondamentali relativi alla responsabilità di espressione e di pensiero. Anche nel campo dei diritti dei detenuti lo Stato arabo si è impegnato con forza garantendo il rilascio negli ultimi due anni di oltre 4.000 detenuti in applicazione della Legge sulle pene alternative ci e di un’amnistia che ha coinvolto oltre 1.000 persone. Nell’ultimo anno, il governo del Bahrain ha agito con determinazione a tutela dei propri cittadini dalla minaccia del COVID-19. Per tutte queste iniziative il Regno del Bahrain invece che subire ingiusti attacchi strumentali, deve essere considerato un modello per gli altri Paesi arabi sul fronte dei diritti umani.” È con queste parole che Isa Alarabi, Presidente dell’Unione araba per i diritti umani e Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman, sintetizzano la petizione annunciata e sottoscritta oggi da decine di associazioni e organizzazioni internazionali.