(ASI) “Nessuno permetterà agli Usa di parlare con la Russia da una posizione di forza. Questo e' impossibile. Gli statunitensi ora stanno ripetendo come un mantra che ora dialogheranno con tutti”, guardando i loro interlocutori dall’ alto in basso.
“Ne' Putin, ne' nessun altro della leadership russa, consentirà ne' agli statunitensi ne' a nessun altro di” assumere atteggiamenti privi di rispetto reciproco. ” Questo e' fuori discussione”. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino in un’ intervista al quotidiano Argumenty i Fakty.
Dmitrij Peskov ha ammesso poi di non voler soffermarsi su “scenari estremi” ovvero di una rottura definitiva, tra Mosca e Washington, nonostante il ritiro del proprio ambasciatore dalla nazione d’ Oltreoceano. Ha evidenziato invece alcuni possibili temi di dialogo tra le due superpotenze. Ci sono, tra quelli citati, il nucleare iraniano, il controllo degli armamenti, la stabilità strategica e la soluzione dei conflitti regionali. Il collaboratore dello Zar si è soffermato, stamane poi in conferenza stampa, su quello che potrebbe esplodere da un momento all’ altro nel Donbass.
L’ Ucraina ha bloccato qui il processo di pace ed è responsabile delle “tensioni crescenti” nell’ area con i separatisti sostenuti dalla Russia. "Come si risolve un conflitto se una delle parti non vuole comunicare con l'altra? Ora stiamo assistendo a un'escalation delle tensioni sulla linea di contatto. In effetti, i modesti risultati ottenuti in precedenza sono stati cancellati", ha puntualizzato davanti ai giornalisti. "Non è stato possibile compiere – ha posto poi in risalto - progressi nell'attuazione" degli accordi di pace di Minsk firmati nel 2015 e di quelli conclusi a Parigi alla fine del 2019”.
Ha sostenuto inoltre che “nessuno vuole risolvere la situazione senza Kiev”, ma quest' ultima non può impedirci di scambiare le opinioni sull’ escalation in atto. E’ stata questa la risposta all’ accusa del ministero degli Esteri della controparte. Il dicastero aveva evidenziato di non essere stato invitato nella consultazione avviata da Vladimir Putin con gli altri due componenti del quartetto, del “Formato Normandia” di cui la stessa Ucraina è parte, cioè la Francia e la Germania. Tale formato è stato istituito per favorire la pace in Crimea che è martoriata da intense ostilità.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia