(ASI) Spirano venti gelidi, sempre più intensi, sull’ intera comunità internazionale. E’ il passato che ritorna. L’ auspicio è che la flessione dei muscoli cessi quanto prima.
"Speriamo sempre per il meglio", nei rapporti con gli Usa ", ma allo stesso tempo siamo pronti per il peggio". Il portavoce del presidente Vladimir Putin è tornato così sulla polemica che sta investendo, in queste ore, i rapporti tra le due superpotenze. Dmitry Peskov ha risposto, in tale modo, a una domanda dei giornalisti su un possibile nuovo clima da guerra fredda dopo le tensioni dei giorni scorsi che hanno portato al richiamo, a Mosca per consultazioni dell 'ambasciatore russo negli Stati Uniti (rientrerà domani in patria).
L’ addetto stampa dello Zar ha aggiunto che quest’ ultimo vorrebbe discutere col suo omologo americano Joe Biden "dei temi relativi alle relazioni bilaterali, al loro futuro e in merito alle infondate accuse lanciate contro” la sua nazione “in tutti i modi possibili".
"Sono sicuro che parleremo ad un certo punto", ha detto il capo della Casa Bianca che aveva risposto positivamente due giorni fa alla domanda, posta dal giornalista dell’ emittente d’ Oltreoceano Abc, se considerasse Putin "un assassino".
Peskov ha anche dichiarato che il Cremlino non condivide le dichiarazioni dell'Ue sulla propria responsabilità per i guai giudiziari del leader dell'opposizione Alexei Navalny.
Le tensioni verbali paiono riversarsi, in queste ore, pure sulle acque del Mar Nero dove sono iniziate, in queste ore, le esercitazioni della Nato 'Sea Shield 21'. Esse avvengono mediante un dispiegamento di ben 18 navi del Patto Atlantico in prossimità delle acque territoriali russe. Mosca ha fatto sapere, per bocca del vice ammiraglio Igor Osipov, che il Cremlino ha dispiegato tutti i suoi 6 sommergibili nell’ area per monitorare la situazione.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia