(ASI) Mentre gli Usa e la Gran Bretagna stanno accelerando i preparativi per un possibile attacco in Iran, la partecipazione di Israele ad un eventuale appoggio militare alle due potenze sembra dividere il governo di Benjamin Netanyahu. Secondo un sondaggio popolare infatti il 41% degli israeliani sarebbe favorevole ad un attacco agli impianti nucleari iraniani, il 39% è di opinione contraria mentre il 20% non si è espresso.
Proprio quando la Gran Bretagna sta pensando di schierare la Royal Navy in appoggio alle azioni militari statunitensi, i giornali israeliani fanno uscire delle indiscrezioni in merito a degi incontri segreti avuti tra il capo di stato maggiore delle forze armate britanniche e il ministro della difesa israeliano, Ehud Barak. Intanto in Iran la Guida Suprema, l'ayatollah Sayyed Ali Khamenei definisce gli Usa i più grandi terroristi al mondo ed in un discorso tenuto davanti a degli studenti ha affermato: "Abbiamo a disposizione centinaia di documenti che proverebbero come gli Stati Uniti sostengono il terrorismo in Iran e nell'area mediorientale.
Con la pubblicazione di questi documenti - ha aggiunto, citato dall'agenzia di stampa Fars News- sbugiarderemmo chi si dichiara sostenitore dei diritti umani e promotore dell'anti-terrorismo nel mondo. Gli Usa sono stati sconfitti sia in Afganistan che in Iraq e per questo motivo non hanno altra soluzione che lasciare entrambi i Paesi. Sono stati sconfitti dal popolo musulmano anche in Nord Africa, non essendo riusciti a sostenere i loro fedeli alleati, Ben Ali, Mubarak e Gheddafi". Mentre aumentano le tensioni tra l'Occidente e la Repubblica Islamica dell'Iran, si attende di conoscere le posizioni di Russia e Cina che, dopo aver permesso l'attacco alla Libia e messo il veto sulle risoluzioni proposte in Siria, non avranno sicuramente questa volta un ruolo passivo sulla questione.
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