(ASI) La Bolivia ha annunciato l’intenzione di restituire al Fondo Monetario Internazionale (Fmi) il prestito di 346,7 miliardi di dollari, giunto a 351 milioni con gli interessi dal presidente ad intermin Jeanine Áñez nel periodo in cui ha governato il Paese dopo il rovesciamento di Evo Morales.
Ad annunciarlo è stata la BCB, Banca centrale di Bolivia tramite una nota in cui riferisce che la decisione è stata presa “in difesa della sovranità economica del Paese e nel rispetto della Costituzione politica dello Stato (Cpe), ha restituito 346,7 milioni di dollari USA all'FMI, equivalenti a 240,1 milioni di diritti speciali di prelievo (Dsp), che era gestito in modo irregolare dal governo de facto”.
Sempre nel documento i vertici della banca hanno sottolineato che il credito condiziona una serie di imposizioni fiscali, finanziarie, monetarie e di cambio e“non è conforme alle disposizioni degli articoli 158 e 322 della Costituzione politica dello Stato e di altre normative correlate in vigore, violando la sovranità e diversi fattori economici del paese”.
Sempre all’interno del comunicato la Bcb sottolinea di essere rimasta in contatto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze Pubbliche (Mefp) per agire contro gli ex funzionari che hanno agevolato questi prestiti nonostante le leggi del paese.
Il Mdfp, da parte sua, ha spiegato che “a causa delle irregolarità osservate nel credito Fmi, quest’ultimo non può autorizzare alcun pagamento che la Bcb potrebbe richiedere o eseguire al Tesoro Generale della Nazione (Tgn) e ha suggerito di intraprendere le azioni necessarie al fine di salvaguardare e rispettare le risorse dello Stato”.
Fabrizio Di Ernesto Agenzia Stampa Italia