(ASI) Non si placano le polemiche sul caso di Alexiei Navalny. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha bollato come illegali, pericolose e controproducenti le proteste di massa, di sabato scorso, volte a chiedere la liberazione del suo principale rivale.

"Tutti hanno il diritto di esprimere il proprio punto di vista, ma nel rispetto della legge. Ciò che ne oltrepassa i limiti è controproducente e pericoloso. Ha già portato infatti a una scossa della società di cui tutti soffrono", ha riferito il capo del Cremlino, citato dalla rete televisiva Dozhd. Il segretario del suo consiglio di sicurezza nazionale ha rincarato la dose, accusando l’Occidente di voler “destabilizzare la situazione nel paese”, tramite il giovane attivista, generando “disordini sociali, scioperi e nuove Maidan" - il riferimento è alle mobilitazioni in Ucraina, negli anni 2013-2014, contro l'allora Capo dello Stato Viktor Yanukovich.

Leonid Volkov, coordinatore delle sedi regionali del Fondo Anti-Corruzione dell’ oppositore dello Zar, non desidera fermarsi. Ha lanciato così, tramite Twitter, un nuovo appello a scendere in piazza. L’appuntamento è previsto per domenica prossima, in tutto il paese, come nello scorso fine settimana. "Il 31 gennaio alle 12. In tutte le città della Russia. Per la libertà di Navalny. Per la libertà di tutti. Per la giustizia. Tutti i dettagli più tardi", ha cinguettato sul noto social network. Migliaia di persone sono sta fermate, durante gli scontri con la polizia, in quanto i sit – in non erano autorizzati. Tutto ciò ha generato dure condanne, dell’Unione europea e degli Usa, che puntano ad essere l’ennesima frattura con la neonata amministrazione americana guidata da Joe Biden. La Casa Bianca è stata accusata formalmente infatti di ingerenze, dal momento che l’ambasciata di Washington in loco aveva divulgato, nelle 24 ore precedenti, i percorsi dei raduni, invitando i connazionali a starne alla larga.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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