(ASI) Scenari inquietanti in Medioriente. Il Comando centrale degli Stati Uniti ha dichiarato che due bombardieri Usa B 52 hanno effettuato, con breve preavviso, una seconda missione nelle ultime ore, dopo la prima avvenuta tre settimane fa, nella regione.
I velivoli sono giunti, ancora una volta, ai confini dell’Iran come tentativo di dissuasione. Il New York Times ha specificato oggi che l’obiettivo è stato quello di scoraggiare le truppe, della Repubblica Islamica, a effettuare possibili attacchi nei confronti di quelle dislocate dal pentagono nell’area. Ha ricordato inoltre la presenza, nella zona di crisi, della portaerei Nimtz e l’arrivo di missili, in grado di trasportare pure ogive nucleari, presso la base negli Emirati Arabi Uniti di Al – Dhafra. Un alto funzionario d’Oltreoceano ha specificato che “gli errori di calcolo di Teheran sono, in questo momento, più alti del normale”, alludendo a una eventuale rappresaglia minacciata dal governo dei Pasdaran nei confronti di Israele, accusato di aver compiuto l’omicidio del responsabile del programma nucleare nazionale, Mosen Farizadeh. Il giornale della Grande Mela aveva riferito, il 16 novembre scorso, di un vertice presieduto da Donald Trump, qualche giorno prima alla Casa Bianca, con i suoi consiglieri militari e politici al fine di valutare la possibilità di distruggere i siti atomici iraniani. La fonte ha sottolineato che i presenti avevano sconsigliato però, al numero uno di Washington, l’avvio dell’operazione, in quanto avrebbe potuto generare reazioni incontrollabili e il rischio di un conflitto più ampio.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia