Il discorso di apertura al Parlamento è solido e convincente, ma tralascia troppo l’economia, secondo gli osservatori.
All’apertura del parlamento lo scorso martedì 5 ottobre, il Primo Ministro Lars Lokke Rasmussen ha tenuto il suo discorso di fronte ai politici e agli ospiti, inclusa la famiglia reale danese. Il discorso di Rasmussen è stato a debita distanza da temi come le tasse e il pensionamento anticipato, argomenti delicati nei quali il suo partito, i Liberali e i suoi alleati di governo, i Conservatori, sono ancora lontani dal trovare un accordo.
Invece, ha focalizzato molto sul consolidamento del welfare state. Le proposte hanno incluso l’estensione della giornata scolastica negli asili e nelle scuole materne fino a 6 ore. L’iniziativa arriva in vista dei negoziati previsti nel corso della riforma del sistema scolastico. Il denaro con cui finanziare questa estensione di orario di oltre due ore, verrà trovato tagliando i fondi dedicati agli studenti delle scuole superiori che continuano a vivere in casa (ricordiamo che anche in Danimarca il sistema scolastico finanziato dallo stato prevede degli assegni mensili agli studenti per l’acquisto di libri, pc ecc.).
Nel suo discorso Rasmussen ha inoltre annunciato un piano per radere al suolo alcuni fabbricati cittadini in disuso allo scopo di eliminare i ghetti, così come i piani del governo per rendere la Danimarca libera da petrolio, gas e carbone entro il 2050, il ritiro delle truppe danesi dall’Afghanistan entro il 2014 e la riforma del sistema pensionistico.
La leader dell’opposizione dei SocialDemocratici, Helle Thoning-Schmidt, ha criticato il discorso per non aver affrontato alcun tema riguardante la crisi finanziaria e la crescita economica, e sollecita il Primo Ministro ad indire le elezioni generali prima della scadenza nel novembre 2011.