(ASI) Sale la tensione in Asia. Seoul ha scelto di domandare, al governo di Pyongyang, ulteriori indagini approfondite in merito sull'uccisione, martedì a colpi di arma da fuoco, di un proprio funzionario.
Il leader Kim Jong Un ha posto inaspettatamente le scuse per quanto è accaduto, dicendosi “dispiaciuto” per “l’evento inaspettato e vergognoso”, avvenuto nelle acque territoriali da lui amministrate. La controparte ha sottolineato che non è sufficiente tale presa di posizione, proponendo di effettuare, se necessario, un lavoro congiunto volto a stabilire l’esatta dinamica dei fatti e le cause alla loro origine. Sostiene dunque che la vittima sia stata interrogata mentre era in acqua per diverse ore e aveva espresso il desiderio di disertare. E’ stato ucciso dopo un "ordine di un'autorità superiore" e bruciato, definendolo un "atto oltraggioso". La Nord Corea ritiene tuttavia che l’uomo sia "entrato illegalmente" nelle sua area marittima, rifiutando di identificarsi adeguatamente. Gli è stato così, in conformità alle normative di emergenza sul Coronavirus, incendiato il mezzo su cui era bordo e tolta vita.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia