(ASI) La tensione tra Washington e Pyongyang rischia di tornare a essere molto elevata, dopo l’interruzione di tutti i contatti tra quest’ultima e Seoul per il lancio di volantini, contenenti idee ostili nei confronti delle istituzioni nordcoreane, sul territorio amministrato da Kim Jong Un.
Il giovane leader è pronto a sfidare così ancora una volta i divieti internazionali, riprendendo lo sviluppo delle armi nucleari, del proprio esercito, per contrastare anche le minacce degli Usa. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri asiatico. Ri Son Won ha ricordato dunque che la speranza del miglioramento delle relazioni, tra il suo governo e il paese d’oltreoceano a un paio di anni di distanza dallo storico incontro tra i capi delle due superpotenze, “si è trasformata in disperazione caratterizzata da una spirale in deterioramento”. Il diplomatico ha espresso quindi profondo pessimismo, sostenendo pure che “anche il più flebile raggio di ottimismo, sulla pace e la prosperità nella penisola, è divenuto un cupo incubo”. I motivi della dura presa di posizione sono riconducibili soprattutto alle nuove esercitazioni militari annuali congiunte tra Washington e Seoul. Pesa anche il mancato accoglimento, della nazione d’oltreoceano, della richiesta di sospensione delle imponenti sanzioni economiche entrate in vigore, nel tempo, per la scelta della Nord Corea di effettuare test atomici e lanci di prova di missili di differenti tipologie. Tali azioni, che da oggi potrebbero ripetersi in via come sempre sperimentale, sono state più volte condannate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu e dall’intera comunità internazionale. Le prove di forza sono cessate, dal 2018, per favorire il processo di pace accolto con soddisfazione da tutto il mondo. Il gesto di buona volontà ha visto tuttavia una profonda diffidenza, della Casa Bianca, nella revoca dei provvedimenti punitivi intrapresi verso la controparte. Donald Trump ha ripetuto infatti, negli ultimi mesi, che desidera vedere prima una completa denuclearizzazione dell’area. Tale atteggiamento diffidente ha contribuito fortemente alla creazione dell’attuale stallo, che pare aver prodotto una, almeno apparente, insanabile frattura tra i due contendenti.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia