(ASI) Il prossimo anno in Venezuela si terranno le elezioni presidenziali che potrebbero segnare la fine dell’epoca Chavez, un uomo che molto ha fatto per il suo paese, ma che negli ultimi anni è sembrato essersi infatuato dal potere tanto da non volerlo più mollare, facendo così il gioco degli Usa che da subito lo hanno bollato come dittatore.
Se fino a pochi giorni fa il presidente uscente sembrava l’unico candidato in lizza ora ha ufficialmente presentato la propria candidatura anche l’avversario numero uno di Chavez, ovvero Leopoldo Lopez, numero uno del partito Voluntad popular.
La svolta si è avuta dopo il pronunciamento della Cich, ovvero la corte interamericana per i diritti umani, che ha stabilito la possibilità per Lopez di concorrere alla carica annullando una sanzione amministrativa del 2008 che gli impediva di prendere parte alla politica attiva nel suo paese; i giudici nel depositare la sentenza hanno anche condannato il paese sudamericano per "violazione dei diritti umani"
Nel 2008 la Contralorìa general de Venezuela aveva inibito il principale rivale di Chavez partendo da presunte irregolarità e dal mal gestione di fondi pubblici, l’accusa aveva parlato anche di corruzione, commesse dall’allora sindaco di Chacao; va inoltre aggiunto che tale sentenza in questi tre anni non era mai stata supportata da una qualche sentenza di un tribunale civile o penale venezuelano.
Su questa vicenda però non è ancora stata scritta la parola fine visto che bisognerà attendere il pronunciamento del Tribunale supremo di giustizia del Venezuela; secondo la costituzione del paese infatti, sebbene lo Stato sia vincolato al rispetto delle sentenze del Cich fino a questo momento il cancelliere Nicolas Maduro ha preso tempo dichiarando che prima di qualunque recepimento è essenziale che gli organi preposti costituzionalmente leggano e studino la sentenza oggetto del dibattimento per capire quali aspetti della sentenza amministrativa la decisione della corte va ad abrogare.
In vista delle presidenziali del prossimo anno quindi la lotta per il potere si preannuncia quanto mai cruenta.
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