(ASI) - Khalifa Haftar non ha firmato la tregua di Mosca: "Le nostre richieste non sono state rispettate", afferma. Il generale di Bengasi ha abbandonato la Russia ma anche a Vladimir Putin. un breve ritardo fa comodo, per poter rinviare la conferenza di Berlino. Veniamo agli sponsor arabi di Haftar, tutti delusi dall'accordo raggiunto fra russi e i loro nemici turchi.
L'Egitto, innanzitutto, che in Libia vorrebbe creare una sua succursale economica; con il controllo dell'economia rimasto al governo di Tripoli, i generali del Cairo avrebbero avuto difficoltà ad allargare le loro attività economiche a tutta la Libia. Poi cìè l'Arabia Saudita e soprattutto gli Emirati che hanno pagato e armato Haftar perché combattesse in Libia un governo che ha al suo interno i Fratelli Musulmani. Se gli Emirati e i sauditi non raggiungono l'obiettivo di far terra bruciata del governo Serraj, con l'aiuto della Turchia il governo di Tripoli sarebbe diventato il terzo vertice di un triangolo Libia-Turchia-Qatar che le monarchie del Golfo considerano una minaccia mortale. Haftar aveva dichiarato: "Libererò Tripoli dalle milizie e dai terroristi che la governano". Adesso è necessario che Haftar nomini i 5 militari che faranno parte del "Comitato 5+5" previsto dalla road map delle Nazioni Unite.
Intanto l'Ue sta preparando l'invio di uomini e navi in Libia; i soldati apparterranno ad almeno quattro Paesi: Italia, Francia, Spagna e Germania.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia