(ASI) Donald Trump entra nella storia come il terzo presidente degli Stati Uniti ad essere sottoposto ad impeachment. Si è parlato molto dell' impeachment che è stato approvato dalla Camera, dove i democratici sono in maggioranza; ma, per completezza dell'informazione, occorre ricordare, che per poter essere effettivo, necessiterà del voto favorevole del Senato, dove però la maggioranza è in mano ai repubblicani.
Quindi, la richiesta democratica, quasi sicuramente, alla fine del suo iter istituzionale, non verrà accolta. Ergo non ci sarà nessuna messa in stato di accusa a carico del presidente Donald Trump. Ma questo il partito democratico lo sapeva benissimo sin dall'inizio. Allora perché i democratici hanno chiesto l'incriminazione? Alcuni analisti ritengono che la motivazione principale sia riferita alla politica estera della Casa Bianca, in particolar modo ad essere criticato sarebbe l'accordo sui dazi con la Cina. Altri pensano che sia l'estremo tentativo attuato dagli avversari di Trump per fermare il suo crescente consenso in vista delle elezioni presidenziali del novembre del 2020. Potrebbero essere entrambe le cose. Ma, una cosa è certa: se le votazioni andassero come da noi anticipato e non ci s fosse nessun impeachment, in questo caso ne uscirebbero rafforzati sia il prestigio del presidente Trump sia la sua politica dell' “America First”. Sembra che, come in Italia, anche negli USA la Magistratura voglia giocare un prorpio ruolo, a volte sopra le righe, in modo determinante per la vita politica e la 'tenuta' democratica del Paese.
Ascoltate cosa ne pensa l'analista italo americano George Lombardi* intervistato sull'argomento da A.S.I.
*George Guido Lombardi, scrittore, imprenditore, esperto di politica internazionale, amico del presidente americano Donald Trump ed importante uomo d’affari italo - americano.