(ASI) - I Paesi che metteranno la digital tax sarano colpiti da dazi fino al 100%. La minaccia di Donald Trump lanciata a poche ore dal summit della Nato a Londra colpisce in primo luogo la Francia che ha già una legge che fa pagare le tasse ai giganti americani del web - Google, Facebook e Amazon - e che secondo il presidente Usa verrà colpita a partire da gennaio con dazi fino al 100% su beni per un valore di 2,4 miliardi di dollari.
Questo provvedimento potrebbe riguardare anche altre capitali che dovessero seguire la strada di Parigi, tra cui Roma.
E' "un chiaro segnale sul fatto che gli Stati Uniti agiranno contro i regimi di web tax che discriminano o impongono oneri spropositati sulle società americane", ha avvertito il rappresentante al Commercio Usa Robert Lighthizer citando fra i possibili bersagli oltre a Francia e Italia anche la Turchia e l'Austria. Lighthizer ha presentato le conclusioni dell'indagine ordinata dal tycoon secondo cui emergerebbero discriminazioni fiscali contro società americane come Google, Apple, Facebook e Amazon.
Trump incontrerà presto Emmanuel Macron, così come dovrebbe incontrare a margine del vertice di Londra il presidente del consiglio Giuseppe Conte. Ripeterà loro che la digital tax viene considerata dagli Usa discriminatoria nei confronti delle società americane e che c'è ancora tempo per poter negoziare e trovare una soluzione in sede Ocse. Ma i tempi sono stretti, perché una decisione definitiva è attesa entro il 14 gennaio. Poi, senza intesa, dovrebbero scattare contro Parigi i nuovi pesantissimi dazi su champagne, borse e altri beni di lusso. E su quei vini e formaggi già colpiti da dazi al 25% il mese scorso. Così come colpiti da tariffe del 25% sono stati alcuni prodotti del made in Italy, eccellenze come il parmigiano e la mozzarella, in risposta al verdetto del Wto sugli aiuti europei ad Airbus.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia