(ASI) Torna ad essere alta la tensione in Medioriente. Il capo militare della Jihad islamica, Baha Abu al – Ata, è morto in seguito ad un attacco, da parte di Israele, contro la sua abitazione a Gaza.
L’azione è stata giustificata, dal governo ebraico, dalla volontà di fermare la preparazione di gravi attentati. E’ stato ucciso anche, quasi contemporaneamente nella sua abitazione a Damasco, un altro leader dell’organizzazione, cioè Akram al – Ajouri. La notizia degli omicidi mirati è stata confermata in un volantino, della realtà palestinese, che ha minacciato una reazione “che farà tremare l’entità sionista”, poiché il nemico “ha oltrepassato tutte le linee rosse”. La prima rappresaglia è scattata immediatamente, mediante il lancio di decine di razzi in direzione di Tel Aviv e di altre città del paese. I jet con la Stella di David hanno risposto, colpendo alcuni obiettivi nella Striscia. L’Egitto ha comunicato di aver avviato una mediazione, tra le parti, per evitare che la situazione vada fuori controllo.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia