(ASI) Al via il piano da 16 miliardi di dollari predisposto dal governo americano per sostenere gli agricoltori colpiti dagli effetti della guerra dei dazi con la Cina, che ha fatto crollare le quotazioni dei prodotti mettendo in crisi interi comparti.
È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che è iniziata la presentazione delle domande di aiuto che riguardano la coltivazione di ventinove tipi di materie prime, dalla soia al mais fino al sorgo e molte altre colture ed anche per i produttori lattieri e gli allevatori suini. I farmers statunitensi riceveranno – sottolinea la Coldiretti - tra i 15 ed i 150 dollari per ettaro. Per gli Usa – precisa la Coldiretti – si prevede dunque un programma di aiuti supplementare agli agricoltori, dopo il piano del Dipartimento dell’Agricoltura da 12 miliardi di dollari voluto da Trump per compensare i prezzi più bassi dei prodotti agricoli.
Una situazione che – sostiene la Coldiretti - è destinata ad avere effetti sugli equilibri commerciali internazionali e va quindi attentamente monitorata da parte dell’Unione Europea per verificare l’opportunità di attivare, nel caso di necessità, misure di intervento straordinarie di politica agricola anche a livello comunitario. Il nuovo braccio di ferro con la Cina sta costando caro agli agricoltori americani dopo che il gigante d’Oriente ha deciso di sospendere l'acquisto di prodotti agricoli dagli Stati Uniti da parte delle imprese a controllo statale e non esclude di imporre dazi sulle importazioni di prodotti agricoli Usa acquistati dopo il 3 agosto.
La vendetta della Cina contro i nuovi dazi di Trump rischia di provocare uno sconvolgimento globale anche dei mercati agricoli con effetti diretti sull’Europa e sull’Italia. Gli effetti dello scontro si estendono dalle borse alle valute fino ai prodotti agricoli dove al centro della battaglia c’è la soia che – sottolinea la Coldiretti – è uno dei prodotti agricoli più coltivati nel mondo, largamente usato per l’alimentazione degli animali da allevamento, con gli Stati Uniti che si contendono con il Brasile il primato globale nei raccolti seguiti, sul podio, dall’Argentina per un totale dell’80% dei raccolti mondiali. Per sostenere l’aumento del consumo di carne con i propri allevamenti la Cina – precisa la Coldiretti – è il principale acquirente mondiale della soia, ma ora la guerra dei dazi in atto con gli Usa potrebbe cambiare i normali flussi di mercato.
Una decisione che riguarda l’Unione Europea che – continua la Coldiretti – è il secondo importatore al mondo di soia ed ha praticamente raddoppiato le importazioni di semi di soia statunitensi dal luglio 2018 al giugno 2019 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente con gli Stati Uniti che sono oggi il maggiore fornitore di semi di soia dell'Europa, per effetto dell’accordo raggiunto tra il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e il presidente americano Donald Trump per scongiurare la guerra dei dazi tra storici alleati. Il problema – precisa la Coldiretti – coinvolge direttamente l’Italia che è il primo produttore europeo con circa il 50% della soia coltivata e un raccolto pari a tre volte quella del secondo paese che è la Francia.