(ASI) Il suo nome è Avangard. Mosca ha provato ieri un nuovo sistema militare talmente potente che la Nato, secondo gli esperti, non avrebbe i mezzi necessari per intercettarlo.
“Il test è stato un successo completo, siamo i primi ad avere questo tipo di arma strategica”, ha dichiarato soddisfatto Vladimir Putin, che ha presenziato all’iniziativa dalla sala di controllo del ministero della Difesa, spiegando che il dispositivo sarà consegnato all’esercito nel 2019. La tipologia non ha precedenti, in quanto i missili in questione detengono alcune peculiarità come la possibilità di trasportare molteplici testate nucleari indipendenti montate su “veicoli di rientro manovrabili”. Un altro aspetto caratteristico riguarda la possibilità di tali vettori di poter volare a velocità ipersoniche, cioè fino a 20 volte oltre la velocità del suono, disponendo di una gittata accertata di un massimo di 5800 chilometri orari. I russi sostengono che quest’ultima possa raggiungere però gli 11.000, trasformando così la classificazione dell’arma da “a raggio intermedio” a “intercontinentale”. Tutto ciò è avvenuto proprio mentre i vertici della Marina sono fortemente preoccupati. L’ammiraglio Vladimir Korolev ha reso noto infatti, durante un’intervista al quotidiano “Krasnaya Zveda” citata dall’agenzia di stampa Tass, che gli Stati Uniti hanno aumentato i propri dispositivi bellici nei pressi delle acque territoriali del Cremlino. Le frasi pronunciate dall’ambasciatore di quest’ultimo alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, non aiutano a diminuire la tensione. Il diplomatico ha fatto sapere, conversando il 24 dicembre con alcuni giornalisti, che i rapporti tra il suo paese e quello d’oltreoceano sono “praticamente inesistenti” e ciò rappresenta “una cattiva notizia non solo per entrambi, ma per il mondo intero”.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia