ASI) Il dialogo tra Stati Uniti e Russia è ripreso in numerosi settori e “questo è molto buono”, ma è presto per parlare di progressi. Lo ha dichiarato ieri il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale del Cremlino Nikolai Patrushev. Tali sforzi non saranno favoriti sicuramente dalla decisione di Washington, entrata in vigore nelle ultime ore, di imporre nuove sanzioni contro Mosca per la crisi con Kiev.
L’inviato speciale del dipartimento Stato americano per l’Ucraina, Kurt Wolker, ha comunicato infatti che la Casa Bianca ha imposto gli ennesimi provvedimenti punitivi. Sono finite nel mirino, questa volta, 3 persone e 9 organizzazioni legate a Vladimir Putin. Vi è un'altra questione che getta, però, benzina sul fuoco nelle tensioni tra le due superpotenze. La portavoce del responsabile della diplomazia d’oltreoceano, Heather Nauert, è tornata a parlare infatti del velivolo da ricognizione del pentagono, AP -3 Aries, intercettato sul Mare Nero lunedì scorso, mentre si trovava nello spazio aereo internazionale, nelle vicinanze del confine russo. Un jet dello zar, un Su – 27, gli è passato, come dimostrato dalle immagini divulgate dall’aviazione Usa, a pochissima distanza creando “turbolenze e vibrazioni” sul mezzo ritenuto ostile. L’amministrazione del tycoon ha giudicato l’azione come poco professionale, invitando la controparte a cessare “comportamenti non sicuri, irresponsabili e aggressivi”. Le accuse sono state respinte, tuttavia, dalla diretta interessata che ha ripetuto, più volte, il rispetto di tutte le condizioni di sicurezza da parte dei propri piloti.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia