(ASI) Israele avrebbe colpito, nelle ultime ore, ancora una volta la Siria. L’obiettivo distrutto dall’esercito di Tel Aviv sarebbe stato, in base a quello che si è appreso, un presunto deposito di armi della milizia libanese, filo iraniana, Hezbollah nella parte orientale del paese.
La località interessata dall’azione è stata quella della provincia di Daraa, dove è in corso l’offensiva degli eserciti di Mosca e Damasco contro i ribelli al regime di Bashar al – Assad. E’ impossibile confermare la notizia, divulgata al momento solo dall’emittente televisiva al Jazira, da fonti indipendenti. La situazione è particolarmente critica, tuttavia, anche in altre zone come, ad esempio, a Raqqa. Secondo quanto riferito da Human Rights Watch, in una nota stampa inviata all’agenzia Ansa, la comunità internazionale deve sostenere coloro che controllano quell’area per identificare i cadaveri sepolti nelle fosse comuni e in cimiteri improvvisati sorti, dentro e fuori la città, durante gli scontri avvenuti tra il 2013 e il 2017. “Ci sono migliaia di corpi da dissotterrare e le autorità locali non riescono a far fronte alle difficoltà logistiche di raccogliere e organizzare le informazioni” – ha precisato l’ente umanitario - per poi fornire informazioni alle famiglie delle vittime e degli scomparsi”. Anche questo ennesimo grido di aiuto sottolinea l’incapacità delle Nazioni Unite di fermare una tragedia che ha già provocato più di mezzo milione di morti dal 2011.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia