(ASI)“Con un tempismo che puzza di bruciato la BCE, su pressione tedesca, rischia di prendere una decisione sbagliata sulla politica monetaria del Quantitative Easing. L'impennata del costo dell'energia ha spinto il dato medio dell'inflazione dell'Eurozona a maggio all'1,9%, molto vicino al 2%. T
uttavia, il direttivo BCE dovrebbe tenere conto della sostanziale differenza dei livelli d'inflazione tra Paesi dell'Eurozona e quindi delle diverse esigenze di politica monetaria. In Europa non c’è solo la Germania quindi giù le mani dal Quantitative easing”, afferma l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Marco Valli.
“Il dato tedesco - aggiunge l’europarlamentare - si attesta infatti al 2,2%, mentre quello dell’Italia è all’1,1%. Il direttivo BCE deve tener conto dell'inflazione Core, ovvero il dato dell'aumento medio dei prezzi escludendo gli elementi a forte volatilità come l'energia e gli alimenti”.
“La politica monetaria unica, come il dibattito sul futuro dell'Unione Economico Monetaria, non devono essere condizionati dalla esclusiva volontà tedesca. La moneta unica prevede condivisione di rischi e di scelte e, per non mettere a rischio la tenuta del sistema, è bene non assecondare scelte pericolose ed egoiste a trazione teutonica”, conclude la nota dell’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Marco Valli.
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