(ASI) Tornano a spirare venti di guerra in Asia. La Corea del Nord ha annullato, nelle ultime ore, l’incontro previsto per oggi, in vista della distensione iniziata dal faccia a faccia dello scorso 27 aprile, con le autorità del Sud e ha minacciato di attuare la medesima iniziativa con gli Stati Uniti.
Potrebbe cancellare quindi anche il vertice, previsto a Singapore per il 12 aprile, tra il leader Kim Jong Un e il suo omologo americano Donald Trump. Il motivo di tutto ciò è dovuto alla volontà di Pyongyang di mostrare la propria contrarietà nei confronti delle esercitazioni militari periodiche in corso, fino al 25 maggio, tra Seoul e il pentagono. Il regime non vuole avviare, inoltre, quella denuclearizzazione “completa, irreversibile e verificabile” richiesta da Washington e dall’intera comunità internazionale, in cambio di un alleggerimento delle sanzioni economiche imposte dalle Nazioni Unite. Secondo il viceministro degli Esteri nordcoreano, Kim Kye Gwan, l’eventuale abbandono degli ordini bellici non convenzionali, da parte del suo paese, sarebbe “una manifestazione di una manovra sinistra per imporre” il destino della Libia o dell’Iraq che “sono collassati per essersi piegati alle grandi potenze”. Il segretario di Stato, dell’amministrazione guidata dal tycoon, Mike Pompeo ha telefonato al collega sudcoreano Kang Kyunghwa. Entrambi hanno concordato di continuare a preparare, nonostante tutto, il vertice di Singapore tra Kim e Trump.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia